Omero, nel XIX libro dell’Iliade, paragona lo scudo sfavillante di Achille al chiarore di un fuoco acceso: “Achille s’imbracciò lo scudo/ Che immenso e saldo di lontan splendea/Come luna, o qual fuoco ai naviganti/ Sovr’alta apparso solitaria cima/ Quando lontani da’ lor cari, il vento/ Li travaglia nel mar…”

Quando l’uomo cominciò a navigare anche di notte, rischiarò con delle luci i pericoli. I primi furono falò di legna accatastata situati in prossimità delle coste, sulle alture a ridosso dei porti, o su colonne per segnalare la rotta ai naviganti
I fari dell’antichità per eccellenza furono quelli di Rodi e di Alessandria da cui da quest’ultimo il nome FARO, edificato intorno al 300 a.c. sull’isolotto di PHAROS, di fronte Alessandria d’Egitto.

Con i Romani vennero edificate le prime torri ed il modello di queste costruzioni venne esportato dal bacino del Mediterraneo sino alle coste spagnole, francesi ed oltre, dovunque arrivasse la loro conquista. Un faro realizzato dai Romani è ancora in funzione dopo 2000 anni a la Coruńa, chiamato Torre di Ercole.

A partire dal XII secolo, con la ripresa dei commerci, e l’affermazione delle Repubbliche Marinare, lungo le coste dell’Italia vennero erette alcune imponenti torri, come il faro di Genova, ancora attivo, il faro di Porto Pisano, il vecchio edificio romano di Capo Peloro a Messina e la torre della secca della Meloria, primo faro costruito in mare aperto nel 1147.

L’Italia è ricca di fari, molti di origine antica, il Regno delle Due Sicilie fu il primo Stato Italiano ad organizzare una moderna rete di fari.
Con l’aumento delle navi sulle rotte di tutto il mondo, sono stati adeguati anche i problemi tecnici dei fari, come le lenti, l’intensità dei fasci luminosi, il combustibile, la rotazione, il vento e la loro autonomia quando isolati in alto mare.

I fari non sono solo segnalamenti marittimi, per i marinai è l’occhio benevolo di un amico, il ritorno, la sicurezza di aver interrotto una lunga navigazione, la sensazione che il pericolo sia ormai alle spalle, aiutano ed infondono fiducia nel vedere lottare e respingere le forze della natura.

Per noi diportisti, pescatori, velisti che amiamo la natura, i valori storici e umani che il faro tramanda, non finirà mai di affascinarci e, alla loro vista rassicurante penseremo a quella lanterna solitaria che dalla costa o da uno scoglio sperduto ci sorveglia e ci protegge.

Punta Omo Morto
Punta Cavazzi
Scoglio Porcelli
Capo San Vito
Capo Gallo